20.2.06

come sono caduto in basso


La mia cialtroneria polistumentistica ha finalmente trovato (dopo 6 mesi di officina) un ennesimo sfogo: sono il felice proprietario di un sassofono baritono discendente al la, marca la taiwanesissima Jupiter. Lo zùfolo in questione proviene nientemeno che da New Orleans, dove temo che il precedente proprietario, tal Demetrius, non se la sia passata tanto bene durante i fattacci di settembre, tanto che ad un certo punto aveva smesso di rispondere alle mie mail che cercavano una conferma dell'avvenuta spedizione... speriamo bene per lui.

Per dare una solida conferma alla cialtroneria di cui sopra, ieri, dopo aver contribuito alle fila dei sax (2) contralti della neonata Big Band del Suono Improvviso, si è suonato sotto il ponte delle Guglie per la kermesse del post qua sotto. Chiaramente non ho potuto fare a meno di sfoderare la mia nuova "motonave" (come l'ineffabile Paolo Ellero, gestore del "Paradiso Perduto" dove si è replicato più tardi, ha prontamente battezzato il baritono) e di emettervi dei poderosi pèti coadiuvato dal grande Federico Scettri alla batteria, da Pasquale Mirra al vibrafono e da Alvise Seggi al contrabbasso. Non nascondo di essermici divertito parecchio, ma si tratta di uno strumento che merita un rispetto particolare, come mi insegna il buon Beppe.

A studiare allora!

18.2.06

To Be Or Net To Be?

Oggi è ufficialmente iniziata la kermesse di 'sto paio di palle del Carnevale di Venezia. Non è certo per sputare nel piatto dove si sta mangiando, perchè per fortuna quest'anno si suona parecchio. Ma la voglia di emigrare in Mongolia rimane sempre tanta.



A parte ciò, l'altro ieri si è felicemente collaudato il quartetto To Be Or Net To Be, -notare il fine giuoco di parole- quartetto avvalèntesi della partecipazione mia, di Giovanni Natoli, di Beppe Scardino e di Danilo Gallo. Dopo un paio di prove pomeridiane a casa del Gallo Sanchez (un grazie a Maria, alla gatta Annibale ed ai vicini per la pazienza) si è partiti alla volta di Pozzolengo, ridente località dalle parti di Sirmione, che è tipo sul lago di Garda. Il locale era il Vecchio '800, un ristorante gestito da un appassionato che fa un'ottima programmazione di jazz settimanale. Ecco, ad esempio: a Pozzolengo un posto del genere c'è, a Venezia no, o se c'è, gli ritirano il permesso. Mah.

Dopo una ottima cena a base di pesce lacustre si sono suonati, per un pubblico un pò caciarone ma attento e partecipe, dei brani miei, di Beppe e di Danilo, di Monk e, nonostante il nome del quartetto che poteva far pensare ad una specie di coverband-tribute a Coleman, solo uno del caro Ornette.

A me è parsa un'ottima serata. Se volete stroncare il mio inusuale entusiasmo, scaricatevi gli mp3 e sappiatemi dire. ecco.

Turn Around
Monk's Mood
We See - Light Blue

Cliccare col tasto destro e selezionare "salva con nome" o "save as", mi raccomando!

16.2.06

Venezia NON suona


E' accaduto ciò che si poteva immaginare da tempo. Qualche settimana fa una pattuglia di zelanti vigili urbani, entrando al Bar Torino ad una jam session, hanno rilevato la presenza sul palco di un amplificatore da basso -o da chitarra, non ricordo- da una ventina di watts. Cosa proibitissima da una "demenziale grida comunale" -cito il buon Giovanni- entrata in vigore oramai qualche anno fa: di conseguenza, sospensione dei permessi per la musica dal vivo per un mese. E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: Giovanni ha mandato una mail a riguardo al Gazzettino di Venezia, che per fortuna ha pubblicato una pagina intera riguardo l'argomento, oltre ad un emblematico trafiletto a proposito della morìa di locali che propongono musica dal vivo -da 13 a 3 in pochi anni!-
La mobilitazione è scattata ed è stato aperto un blog a riguardo. Aderire numerosi & incazzati!

8.2.06

Sing Um!

Torno oggi da una sessione di registrazione con il sestetto SingUm, capitanato dal valente contrabbassista Alvise Seggi. Il resto della truppa, oltre al sottoscritto al sax alto, comprendeva Beppe Scardino al baritono, Alberto Vianello al tenore, Pasquale Mirra al vibrafono e Marcello Benetti alla batteria.



In piedi: Scardino, Benetti, Vianello; Accosciati: Bittolo Bon, Seggi, Mirra; Ammicca dalla parete: Elena Santarelli

Lo studio nei quali capienti hard disk sono stati incisi gli ottimi arrangiamenti di Alvise -e uno di Beppe- è il fantastico ArteSuono di Stefano Amerio, in quel di Cavalicco, frazione di una frazione di una frazione di Udine. Un grazie a Stefano per la sua ormai proverbiale perizia, pazienza e gentilezza.

Non pochi ostacoli si sono frapposti tra di noi ed il termine dell'ultima ora del secondo giorno di registrazione: primo fra tutti -e più piacevole- la pantagruelica grigliata mista, annaffiata naturalmente da litri di buon rosso, che ci hanno offerto i miei genitori nella splendida tenuta di Moruzzo -altra frazione di frazione di frazione di Udine- dove siamo stati ospitati. Vi lascio immaginare lo stato in cui ci siamo trovati a dover affrontare la musica del buon Charles Mingus la mattina dopo. Come se non bastasse al prode Beppe gli è -scusate la franchezza- venuta la sciolta, provvidenzialmente arginata da più compresse di infallibile Imodium forniteci da un simpatico farmacista locale. Pasquale è stato invece colpito da un improvvido virus influenzale & conseguente febbre. Neanche a dirlo i miei -entrambi dottori- dopo una raida consultazione ce lo hanno rimesso in sesto con una efficacissima cura a base di Tachipirina e Zimox.

Aspetterò qualche giorno prima di riascoltare la registrazione, meglio far decantare. Farò sapere, magari previo permesso del leader cercherò di pubblicare qualche estratto.
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