9.9.06

E quindi poi ho preso l'aeroplano per Napoli. Non ho quasi più paura di volare, l'unica cosa che ancora mi inquieta è quando, poco prima dell'atterraggio -e succede sempre- il comandante per qualche strano motivo bofonchia una incomprensibile frase in inglese. Il mio subconscio la interpreta ancora, chissà perchè, come "moriremo tutti", e artigliare i braccioli è giocoforza. Comunque, a Napoli si è fatto un giro, e soprattutto si è degustata la Margherita D.O.C. al Trianon, faraonica pizzeria a tre -forse più- piani. Nulla da dire, la più buona che abbia mai mangiato. Al che si è partiti per Ravello. Ravello, oltre ad essere un bellissimo paese della costiera amalfitana, con belvederi da capogiro e tutto il resto, è il paese dove vive la famiglia di Pasquale, che ci ha tributato un'accoglienza a dir poco calorosa. La signora Giovanna ci ha nutrito in abbondanza delle più incredibili leccornìe locali, tra le quali ricordo con piacere i giganteschi pomodori del suo orto -una fetta era praticamente scofanarsi una fiorentina- e le sorprendenti melanzane al cioccolato. Il tutto annaffiato da abbondante limoncello fatto in casa.
Mentre cercava di digeririre, il Singum Sextet si è profuso in un pajo di concerti: il primo, in una bellissima sala di Villa Rufolo, commentava il Gioco dell'Orma, divertente variante del giuoco della bandiera pensato da Valentina, la ragazza di Pasquale. Bambini urlanti, qualche pianto, ma successo assicurato.
Il secondo, in una ventosissima Villa Ada, ci ha visto eseguire il consueto repertorio mingusiano. Cornice -al solito- stupenda, si è pure suonato niente male.






Il 31 è stata la volta della Sardegna: tornare a Sant'Anna Arresi è stato un piacere, questa volta con l'onore di calcare il palco del Festival, quest'anno sito in una location che aveva del magico: Monte Sirai, sito punico-fenicio. Peccato che il signor Steve Coleman si sia fatto un soundcheck di due ore, impedendo di fatto di farlo fare a noi, col risultato di andare in scena alquanto incazzati. I fonici han fatto quello che han potuto al volo, i Guitto Gargle sono entrati in modalità "sangue & merda", il concerto, nel limite del possibile, è andato bene, bravi, bis. A proposito della cosa un salace recensore, probabilmente dopo aver fatto il bagno nell'acido lisergico, ha scritto questo delirio qui.


Il concerto del simpatico Steve, alquanto noiosello, è stato prepotentemente surclassato due giorni dopo dallo strepitoso World Saxophone Quartet, coadiuvato dal trombone di Craig Harris e dalla stellare ritmica formata da Gene Lake alla batteria e da un gigantesco quanto tamarro Jamaaladeen Tacuma, assurto per l'occasione allo status di mio nuovo idolo bassistico. In repertorio quasi tutti arrangiamenti di brani di Hendrix, roba da farti saltare dalla sedia. In teoria si sarebbe dovuto aprire anche questo concerto: Tiziana Ghiglioni, accompagnata dal bravo pianista Mirko Puglisi, per l'occasione aveva reclutato me, Silvia e Simone. Purtroppo qualcuno però si è dimenticato di portare il pianoforte sul palco. Mah.

Per quel che riguarda gli svaghi: una giornata in spiaggia, evviva! e piacevole jam-session+gran mangiata carnivora al ristorante "Luxia Arrabiosa" di Porto Pino, leggendario per l'ospitalità quasi imbarazzante quanto per l'avvenenza delle cameriere. Ottimo e abbondante pranzo di pesce pure al ristorante "La Peschiera", di proprietà di Basilio Sulis, organizzatore del Festival. Ho l'impressione che questo blog stia prendendo una decisa piega gastronomica.

Torniamo a noi: scovato per caso su youtube da Danilo frammento di concerto mantovano di Rollerball, autore delle riprese ignoto:



Tra l'altro Rollerball suonerà per voi il 20 c.m. al Bar Torino in Venezia & il 21 al Garda Rojo Festival. Sono quasi sicuro che verrete tutti.

4 Comments:

Blogger setteisole said...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

11/9/06 15:34  
Blogger setteisole said...

Ricordo la Pizzeria Trianon quando aveva un piano solo. C'è ancora il forno appena entrati sulla destra? E davvero è ancora frequentabile? O è un bordello di gente?
Di fronte c'è Andrea (mi pare) il rivale del Trianon. Certi amici napoletani mi hanno parlato delle due pizzerie come fossero Bartali e Coppi. La città è divisa...

11/9/06 15:38  
Blogger ropie said...

c'è ancora il forno appena entrati, se non ricordo male. ce n'è uno ad ogni piano comunque... saremmo dovuti andare tra l'altro alla pizzeria di fronte, che ci dicevano migliore, ma era tristemente chiusa. la prossima volta sarà tappa obbligata.

11/9/06 18:31  
Blogger setteisole said...

sono anni che cerco di andare alla pizzeria di fronte. L'ho SEMPRE trovata chiusa. Che sia una colossale burla? un pacco napoletano? e il contropaccotto chi lo fa?

16/9/06 15:38  

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