1.5.06

Felsìneo


Dopo due giorni della solita fiacca lagunare, si ritorna in Bologna, e mi sa che, salvo imprevisti, ci si resta fino all'11, giorno del concerto di Camera Lirica al Festival di Angelica. Camera Lirica è questa cosa qui che vi spiega l'ideatore, compositore nonchè direttore Domenico Caliri:





Enrico Sartori: clarinetto, sax alto
Christian Thoma: oboe, corno inglese
Piero Bittolo Bon: sax alto, flauto
Francesco Bigoni: sax tenore, clarinetto
Beppe Scardino: sax baritono
Mirco Rubegni: tromba, flicorno soprano
Lauro Rossi: trombone
Pasquale Mirra: vibrafono, xilofono
Fabio Costantini: chitarra elettrica
Alfonso Santimone: pianoforte, electronics
Francesco Guerri: violoncello
Andrea Filippig: basso elettrico
Federico Scettri: batteria

Domenico Caliri: direzione, composizioni


Dopo i passati fasti del doppio quintetto Specchio Ensemble, ai quali - per naturale compensazione - ha fatto seguito un lungo periodo di progetti per piccoli organici, si ripresenta l'idea, e l'opportunità, di scrivere per tanti e diversi strumenti.

Il periodo che stiamo vivendo non incoraggia certamente l'allestimento di gruppi orchestrali ... pazienza. La musica è sempre più forte di qualsiasi realtà circostante. Camera Lirica è un contenitore di polifonie vecchie e nuove, una concertazione di strumenti e timbri diversi; tredici colori dentro un unico quadro.

Un luogo intimo ed autobiografico che raccoglie ricordi passati e pensieri futuri, oppure, in una sola definizione: il rifugio non-segreto del compositore. Per questo gruppo ho scelto di "restaurare" mie partiture degli anni '90 composte per organici simili e mai eseguite, aggiungendo una lunga composizione scritta appositamente per questo ensemble. In questo lavoro sono affiancato da tredici validissimi musicisti, a mio avviso tra i più interessanti dell'ultimissima generazione di improvvisatori ( ma in questo caso anche interpreti di musica scritta ).

Per quanto riguarda il nome, non è altro che una ulteriore affermazione della mia personale predilezione per il gioco dei significati, o (soprattutto) un rinnovato intento di mettere in musica il significato del gioco: buon ascolto e buona visione.

Domenico Caliri.



Ecco. La musica è davvero bella, ed è una sfida per quel che mi riguarda, in quanto lettore davvero approssimativo, e flautista, come direbbe il mio amico Bubo, di ciocorì.

Se aveste voglia di sentire -e vi assicuro che ne varrà la pena- noi si suona appunto l'11 di maggio al teatro S. Leonardo di Bologna.

Domani & posdomani pure prove del sestetto di Beppe Scardino, che pare si chiami Orange Room.