4.12.05

Cappelli che lèvati



Allora, tanto per farmi girare le scatole Guglielmo mi ha girato questo link qua.

Il signore in questione, tal Sergio Messina, scrive sulle riviste -o sui siti, non ho capito- di musica, e già questo è discutibile. In più sproloquia sul fatto che il jazz è morto e così via, sciorinando una serie di luoghi comuni che farebberero rabbrividire Francesco Alberoni. In più -e questo mi ha davvero fatto uscire dai gangheri- è un utilizzatore del nonvocabolo "stiloso", e non pago il buon Sergio ci ha schiaffato un "iper" davanti. Ma che abbia fatto il tirocinio a "Cioè"? Iperstiloso stocazzo.

Il paragone jazz-house music nella sua ridicolaggine potrebbe anche avere un suo senso, ma ad un certo punto il Nostro, sparandone qualcuna su Count Basie, si sofferma ammirato su "zoot suit, baggy pants, cappelli che levati". CAPPELLI CHE LEVATI? Ma vai a scrivere su Grazia, su Donna Moderna. Per favore. Eppoi. Chiunque con qualche molecola di sale in zucca non si azzarderebbe a paragonare Coccoluto -COCCOLUTO?- a Duke Ellington adducendo la scusa che "Il Jazz dell'inizio era una musica fatta da ignorantoni con stile a pacchi, che privilegiavano l'energia pura alla ricerca melodica e alla perfezione strumentale". Duke Ellington era un genio, caro Messina. Coccoluto di contro non conosce la differenza tra un do diesis ed il suo buco del culo, e fa musica di merda.

Ad un certo punto poi il Messina decide (o qualcuno gli ha detto) che "il Jazz s'è incartato, è diventato intellettuale, complicato. Ha continuato a produrre geni (tra cui Miles Davis e John Coltrane, che sono nella Storia della Musica come Bach) ma è diventato una musica d'arte per pochi e s'è incarcato nel suo elitarismo, spegnendosi serenamente negli anni '80 (subito dopo aver partorito il mostriciattolo fusion)". A parte che la fusion di quegli anni, per quanto discutibile, è fatta da personaggi che a Messina gli mangiano la colazione in testa, eppoi io a 18 anni ne andavo ghiotto, e me ne vanto.

Evidentemente il prode Sergio non sa che quella merda di "jazz sassofonato e spazzolato", è vivo e vegeto, non necessariamente nella riduttiva forma descritta tra virgolette. Evidentemente nessuno gli ha detto che esistono Steve Coleman, Dave Douglas, Dave Holland, John Zorn, William Parker, Bill Frisell, per citare i più conosciuti, e senza citare gli italiani. La "logorrea sassofonica" -di cui mi faccio paladino, come potete vedere dal titolo di questo blog- è più che mai vitale & incazzata.

Consiglio a Sergio Messina di aggiornarsi un tantino. Nel caso non ne avessa voglia o tempo, gli rimane sempre Coccoluto.